In base a recenti studi, statistiche e dati riportati in numerosi
congressi della comunità scientifica si rileva che in Italia, così
come in quasi tutti i paesi occidentali, due persone su dieci sono a
rischio di sviluppare malattie mentali, di varia natura.
Fra le quali spiccano per intensità e frequenza ansia e
depressione.
Che i disturbi mentali nella popolazione siano in aumento è evidente
ormai da alcuni anni. Ciò che sta cambiando, fortunatamente, è
l'approccio alla cura: l'importante è non aver paura di rivolgersi
ad uno specialista; chi chiede aiuto, non è un fallito o un malato,
ma semplicemente una persona che sa riconoscere di essere in
difficoltà e vuole fare qualcosa per aiutare se stesso prima di
tutto e chi gli sta attorno.
Rispetto al tipo di cura, oggi i dati dimostrano che la psicoanalisi
è in calo, probabilmente perché i tempi sono
troppo lunghi e i risultati spesso incerti; si preferiscono terapie
più brevi, talvolta associate ai farmaci. Attenzione però: il solo
trattamento farmacologico non risolve i problemi!
Prendiamo il caso della depressione: non si tratta
semplicisticamente di una malattia organica, ma è il frutto di
comportamenti sbagliati, magari di apprendimenti che originano nel
corso di tutta una vita, di percezioni erronee, di schemi di
comportamento distruttivi. Solo modificando queste componenti si
guarisce; è inutile imbottirsi di farmaci, se poi le condizioni
esterne e i vissuti interni rimangono uguali.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2020 la
depressione sarà la seconda causa di malattia dopo quelle cardiache.
Essa spesso è preceduta dall'ansia che a poco a poco degenera. Il
grande aumento della sua incidenza sarà dovuto soprattutto
all'invecchiamento della popolazione, anche se essa riguarda a tutte
le età i cittadini dei paesi industrializzati. E spesso ha
conseguenze sulla salute pubblica, poiché comporta malattie fisiche,
isolamento e difficoltà nelle capacità lavorative.
Sembra proprio che paradossalmente l'alto livello di benessere
raggiunto dalla nostra società porti con sé mali impensabili della
psiche: le cause principali sono sicuramente di natura sociale e
ambientale, la vita è sempre più frenetica e genera ansia a livelli
sempre maggiori, fino alla depressione, di cui l'ansia ne è
l'anticamera.
Si vive sulla base di modelli sociali e culturali imposti,
soprattutto dalla pubblicità e dai mass media, che fanno vivere,
agire, pensare sulla base di aspirazioni fasulle e ingannevoli che
non corrispondono ai reali bisogni dell'uomo, per cui alla fine di
tante fatiche rimane sempre la frustrazione e l'insoddisfazione!
Si sacrifica una famiglia per inseguire il successo, il denaro e il
potere; c'è chi insegue falsi modelli di bellezza, ragazze
tormentate dall'idea della magrezza esposte al dramma dei disturbi
alimentari; ma soprattutto c'è una grossa fuga di massa dalla
realtà...attraverso l'alcol, le droghe e pure con mezzi
apparentemente innocui, come trascorrere tutto il proprio tempo
libero su internet...a vivere una vita virtuale!
L'obiettivo dovrebbe essere di riappropriarsi della propria
identità, dei propri bisogni e di un sano desiderio di
soddisfacimento degli stessi, liberi dai condizionamenti culturali
imposti che ingabbiano il corpo e la mente, anche attraverso un
percorso di cura, se necessario, liberi da paure e pre-giudizi
ingiustificati
Laura Villata ,
(Psicoterapeuta, Torino) |