Alcuni problemi, anche molto diversi fra loro, che si verificano
durante il sonno vengono definiti “parasonnie” e la caratteristica
che li accomuna è il fatto che al risveglio tutto ciò che si sente,
si dice o si fa viene dimenticato.
Questi fenomeni fra cui il sonnambulismo, la sexsomnia (il disturbo
che spinge a comportamenti sessuali anomali durante il sonno), il
bruxismo (digrignare i denti mentre si dorme), il sonniloquio,
possono insorgere in fasi diverse del sonno: da quello REM a quello
non REM, compresi i momenti di passaggio fra l’uno e l’altro, oppure
nel passaggio dal sonno alla veglia.
Generalmente questi episodi insorgono bruscamente e durano poco.
Ultimamente, anche grazie agli studi di brain imaging, é stato
confermato che durante gli attacchi diverse aree del sistema nervoso
centrale vengono attivate e che in conseguenza di ciò possono
innescarsi anche il sistema motorio oppure quello vegetativo.
Molte parasonnie hanno una forte componente ereditaria e diversi
studi testimoniano che molte psicopatologie, ad esempio la sindrome
da personalità multipla, si manifestano anche nel sonno, ma in modo
diverso da quello in stato di veglia.
Insomma sembra dimostrato che esiste un parallelo fra alcuni
disturbi psichiatrici e le parasonnie. Fra queste il sonnambulismo è
fra i fenomeni più misteriosi e affascinanti; statistiche recenti
dicono che colpisce almeno una volta nella vita un bambino su tre,
con un picco di incidenza attorno ai 12 anni, mentre negli adulti
l’incidenza è attorno all’uno per cento e in questi casi può essere
sintomo di patologia, più frequentemente di un disturbo ossessivo
compulsivo.
Durante un episodio di sonnambulismo il controllo del corpo è
scarso, di solito si riproducono gesti abituali, come vestirsi o
lavarsi, ma i movimenti appaiono scoordinati; la vista e l’udito non
funzionano come da svegli e le parole pronunciate spesso sono prive
di senso.
E’ probabile che il sonnambulismo sia legato ad un disturbo del
risveglio e sarebbe ereditario nell’80% dei casi. Tra i fattori
scatenanti negli adulti ci sono il consumo di alcol, orari
irregolari di riposo, ma anche alcune patologie come epilessia,
demenza senile o morbo di Alzheimer.
Esistono dei disturbi, correlati al sonnambulismo, definiti in
inglese sleep-eating e sleep-sex, dove cibo e sesso diventano delle
vere e proprie ossessioni notturne. Nello sleep-eating avviene una
sorta di risveglio improvviso dove la persona si alza e mangia
voracemente, anche sostanze non commestibili, poi torna a dormire e
al risveglio non ricorda nulla dell’accaduto.
Non esiste alcun legame, al contrario di ciò che si potrebbe
pensare, con i disturbi dell’alimentazione, per esempio anoressia e
bulimia, e non ha corrispettivi diurni, poiché chi ne soffre ha di
giorno un rapporto normale con il cibo. E’ come se in una fase di
risveglio incompleto cedesse all’istinto primario di mangiare.
Lo stesso meccanismo sottostà all’altro disturbo, lo sleep-sex, che
però ha spesso delle implicazioni giudiziarie e penali per le sue
conseguenze. Chi ne soffre si sveglia di colpo e mette in atto
comportamenti sessuali, spesso violenti, senza ricordare nulla al
mattino.
Sia i disturbi del sonno legati al cibo che quelli legati alla sfera
sessuale rispondono entrambi a bisogni primari che in un contesto di
risveglio incompleto vengono “slatentizzati”; è come se il soggetto
interessato, perdendo i freni inibitori, liberasse improvvisamente
comportamenti ancestrali.
Esistono altri fenomeni legati alla sfera del sonno quali
l’aggressività notturna(quando i movimenti del corpo eseguono quello
che si sta sognando, spesso a contenuto di aggressione-difesa), le
allucinazioni ipnopompiche, che si verificano al risveglio in forma
visiva o uditiva, o la paralisi del sonno (quando al risveglio,
quindi in uno stato di piena coscienza, i muscoli sono completamente
atonici, assenti per qualche secondo e può di conseguenza
verificarsi un attacco di panico).
In generale non esiste un unico trattamento per le parasonnie, ogni
problema va valutato individualmente per correlare eventuali
disturbi psicologici o fisici associati, e se necessario è opportuno
rivolgersi a centri specializzati.
Laura Villata ,
(Psicologa, Torino)
Bibliografia
- Massimo Barberi, Quando il sonno è
tormento, Rivista
"Mente e cervello", n.36.
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