Estremamente grave, ma molto rara, è la condizione depressiva
denominata psicosi post partum o psicosi
puerperale. L’incidenza oscilla tra lo 0,1 e lo 0,2 %; l’esordio
tipico è molto precoce e in ogni caso sempre entro le prime quattro
settimane dopo il parto.
I sintomi comprendono: 1) una intensa angoscia relativa
all’incapacità di accudire il proprio bambino; 2) gravi
oscillazioni del tono dell’umore; 3 ) stato confusionale; 4)
insonnia e rifiuto del cibo; 5) eloquio e comportamento
disorganizzato e/o eccentrico; 6) paranoia, vissuti persecutori; 7)
deliri specifici, ossia idee o insieme di idee che non hanno nessuna
corrispondenza con i dati della realtà; un esempio è il delirio di
possessione demoniaca del neonato; 8) allucinazioni, ossia
percezioni di cose o eventi inesistenti ma ritenuti reali;
tipicamente coinvolgono i sensi della vista e dell’udito, un
esempio può essere la voce che ordina di uccidere il bambino.
La neo mamma perde il contatto della realtà e molto facilmente si
vengono a creare le condizioni per l’infanticidio e/o il suicidio.
A livello psicologico le convinzioni sulla propria incapacità si
traducono nel sentimento di essere “il male” e spesso tale
idea viene proiettata, spostata sul bambino che diviene “il
demone” da eliminare.
Le cause note della psicosi post partum sono le stesse indicate per
la depressione post partum, ma è molto più presente ed incisiva la
familiarità con la schizofrenia e la psicosi maniaco-depressiva.
Un aspetto problematico di questo disturbo è che la donna non riesce
a riconoscere di avere una patologia grave, lo scarso contatto con
la realtà lo rende praticamente impossibile, e spesso non accetta il
trattamento. Ancora di più che nelle altre forme di condizione
depressiva post partum è importante la sensibilità, il sostegno e
l’intervento di coloro che si occupano della neo mamma.
La psicosi post partum richiede per essere trattata efficacemente,
un immediato ricovero ospedaliero: se presa in tempo, spesso la
risoluzione può essere rapida e positiva.