La separazione, fenomeno in crescente aumento, è
un'esperienza dolorosa, fonte di stress sia per la coppia
coinvolta che per gli eventuali figli e familiari.
Il processo di separazione, di fatto prima e legale poi, non
coincide necessariamente con quella che in psicologia
viene definita separazione emotiva.; Al contrario questi due
processi si verificano in tempi differenti. La
separazione emotiva
implica un processo che pone fine ai legami profondi fra due
persone; tale evento trasforma i due partner, che vengono
così ad affrontare un vero e proprio cambiamento di vita.
Non sempre entrambi i partner sono in grado di affrontare
questa esperienza così complessa e dolorosa; solitamente è
più semplice per chi chiede la separazione piuttosto che per
chi la “subisce”. Quest'ultimo infatti è emotivamente
coinvolto, vive l'esperienza come un affronto, come un
fallimento.
In psicologia il processo di separazione, per chi la
subisce, viene equiparato ad un vero e proprio
lutto e
proprio come questo evento di vita di tipo traumatico, viene
elaborato attraverso delle fasi :
- Fase della negazione
Il soggetto si rifiuta di accettare la realtà; nega
l'evidenza dei fatti e cerca in ogni modo di recuperare la
relazione;
- Fase della resistenza
La persona gradualmente diviene più consapevole di quanto
sta accadendo. La rabbia alimenta scontri e conflitti.
L'obiettivo rimane quello di rifiutare ad ogni costo la
separazione; tale accanimento risulta essere una modalità
per mantenere il legame.
- Fase della depressione
Il soggetto prende atto che la situazione è ormai
irreversibile; tale fase è molto dolorosa. Prevalgono
sentimenti di sconforto, delusione, forte sofferenza; fase
della accettazione: si è in grado di progettare il proprio
futuro in maniera autonoma e senza la persona da cui si è
separati poiché è stato possibile elaborare il lutto per la
perdita. Talvolta succede però che la persona, che spesso
manifesta una dipendenza affettiva, non riesce ad ultimare
l'elaborazione della separazione: permangono così rabbia,
senso di colpa, accanimento, dinamiche conflittuali.
Un percorso terapeutico volto ad elaborare questo tipo di
lutto può sostenere e rafforzare l'Io del soggetto che
subisce la separazione per arrivare a raggiungere la propria
autonomia e la capacità di programmare il proprio domani.
G. e S. sono una coppia in crisi; lui ha contattato la
terapeuta, sollecitato da lei che dichiara di essere stanca
della situazione di stallo in cui si trovano da circa un
anno.
Lei lamenta trascuratezza e mancanza di attenzioni da parte
di lui, lui sostiene che non si era reso conto della gravità
della situazione e che lei avrebbe dovuto esplicitare di più
il suo malessere.
Lei chiede una seduta individuale dove confida al terapeuta
di non avere più alcun sentimento nei confronti del marito,
ma di essere invece interessata ad un'altra persona.
G., che già nutriva sospetti viene a scoprire il tradimento
della moglie e in seduta riferisce alla moglie che è
disposta ad “aiutarla” ad allontanarsi dall'altra persona
che secondo lui la fa stare male, con l'obiettivo di
riavvicinarsi e ricostruire la coppia.
Nel corso di un breve ciclo di sedute individuali si aiuta
G. ad elaborare il distacco dalla moglie, a prendere
consapevolezza del fatto che il matrimonio è finito e che è
arrivato il momento di pensare a sé e al proprio futuro
senza di S.
Con S. si lavora per rafforzare una decisione ormai maturata
da tempo che non si aveva il coraggio di prendere; la coppia
si sottopone a qualche seduta insieme per comunicare in
maniera serena gli obiettivi raggiunti individualmente e
meglio definire la situazione.
Si sostiene e si aiuta inoltre la coppia a elaborare il
senso di colpa nei confronti dei figli, ai quali verrà
comunicato, dopo aver espresso paure e dubbi in seduta, in
maniera opportuna, la decisione presa.
Giulia Clementelli (Psicoterapeuta,
Torino) |